Un incontro colorato con BettaKnit

Non avevo mai lavorato a maglia in vita mia, però l’avevo visto fare tante volte alla mia nonna. Ricordo il ticchettio dei suoi ferri mentre guardava Sentieri e io bevevo il tè. Credo che il lavoro a maglia, pur non avendolo mai praticato, sia sempre stato nel mio DNA, come quelle cose ataviche che sono dentro di te e che ti fanno sentire a casa.

Non ti dico la gioia che ho provato quando sono arrivati i primi gomitoli! Ero partita con la confezione massima, dieci gomitoli, oltre a quello compreso nel kit.
I miei bambini si sono fiondati su quella meraviglia di colori. Pura lana peruviana, dalle Ande alla bassa modenese. Tatto, olfatto e vista erano tornati a sorridere.
E questi fanta
stici ferri in legno di faggio… Partivo da zero, per cui ho seguito il pattern e poi i tutorial su Youtube. Avviare le maglie è stato semplice, diciamo che sono partita con il piede giusto. Poi avrei dovuto lavorare un ferro a diritto e uno a rovescio, che è il punto grano di riso. Bene, dopo una settimana non avevo ancora completato il primo ferro! La settimana dopo, a furia di fare, disfare e rifare, ero diventata brava anche con il rovescio.
Ogni volta che mettevo un punto sul ferro, maturava in me un pensiero positivo. Alla fine quel meraviglioso e imperfetto scaldacollo per la mia mamma era fatto di tanti punti e altrettanti pensieri positivi.
Ce l’avevo fatta a creare qualcosa di caldo e utile per la mia mamma. Poi mi sono dedicata alle sciarpe e ai cappelli per me, per i miei figli e per le mie amiche: una festa di colori e di pensieri felici!

Ps. Premetto che questo non è uno spot pubblicitario, ma un ringraziamento sincero nei confronti di chi, inconsapevolmente, nei giorni bui della scorsa primavera mi ha regalato un po’ di serenità e una valanga di serotonina: BettaKnit! Grazie a Barbara e alle sue socie, knitters d’eccezione!”.

 

Roberta

BettaKnit 2
BettaKnit 1
BettaKnit 3
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