di Elena Oppedisano, psicologa

La gravidanza è un lungo viaggio che porta con sé emozioni, pensieri, paure, desideri, ma anche fantasie. Scoprire di essere in dolce attesa significa riprogettare la propria vita, significa riorganizzare, ma anche andare alla scoperta di una nuova sé.

Vivere una gravidanza significa, tra le tante cose, fare spazio al bambino che verrà

Prima ancora dello spazio fisico, è necessario che tu, mamma, riesca a creare per il tuo piccolo uno spazio mentale.
Questo è proprio ciò che solitamente accade durante il primo trimestre di gravidanza: la mamma inizia a interrogarsi sul ruolo che ricoprirà, sulle proprie capacità e sulle proprie aspettative. Dovrà digerire il fatto di non essere più solamente figlia, ma anche mamma. Lentamente creerà uno spazio interno per il suo bambino.
Una volta elaborata la notizia del grande cambiamento in arrivo, ecco che nella mamma si crea una serenità che le permette di assaporare il momento e dare libero sfogo alle proprie fantasie. In genere questa fase coincide con il secondo trimestre, quello che spesso viene descritto come il momento più sereno della gravidanza, poiché la mamma ha preso atto di ciò che sta accadendo e lo ha accettato e il corpo vive una tregua dalle nausee e dai dolori che si presentano nel basso ventre.
Sempre in questo periodo, il piccolo inizia a farsi sentire nella pancia della mamma: ciò stimola ulteriormente le fantasie che ruotano attorno all’immagine del bimbo in arrivo.

bambino immaginario

Ecco allora, mamma, che inizierai a chiederti come sarà il tuo piccolo, inizierai a immaginarlo con i tuoi occhi e con il naso del papà, e così via. Forse inizierai anche a immaginare scene di vita quotidiana con il bambino che la tua mente ha disegnato.
Questo bambino racchiuderà anche desideri e aspettative tuoi e del tuo partner, sarà un concentrato di immaginazione ed emozioni.

Il bambino immaginario, frutto di emozioni che non si possono descrivere (allora prova a dipingerle!)

Sulla tua tela può comparire anche lui, il bambino immaginario, che accompagnerà i tuoi pensieri e le tue fantasie durante questo periodo della gravidanza.
Le fantasie che ruotano attorno al bambino sono preziose, poiché contribuiscono alla creazione di quel legame profondo, conosciuto come attaccamento prenatale: un investimento emotivo che la mamma mette in atto nei confronti del figlio ancora prima che questo nasca, essenziale per prepararla alla relazione reciproca che avrà luogo subito dopo la nascita, ma anche per una migliore qualità della gravidanza e del parto.
È proprio avvicinandosi a quest’ultimo, quindi tra la fine del secondo e l’inizio del terzo trimestre, che queste fantasie inizieranno a occupare uno spazio minore dentro di te. Ciò accade perché, avvicinandosi alla nascita, i pensieri si concentreranno su quel momento.
Si faranno quindi largo altre emozioni e altri pensieri, quali il desiderio di vedere il bambino, ma anche la paura del dolore e il dubbio di riuscire a portare a termine il parto.
Ma tranquilla, mamma, sono paure comuni e anche queste possono trovare un posto sulla tua tela, perché hanno anch’esse un valore.

Il bambino immaginario sta per diventare reale

C’è anche un altro motivo per cui le fantasie legate al bambino immaginario tendono a diminuire a mano a mano che il momento del parto si avvicina: l’incontro con il bambino reale.
Il bambino immaginario alle volte viene ricoperto di aspettative troppo alte: può succedere che la mamma lo idealizzi, attribuendogli doti e caratteristiche da lei desiderate, ma che magari non apparterranno al bambino reale.
Quando nascerà, il tuo bambino sarà probabilmente diverso da quello che hai immaginato nei mesi precedenti.
È utile prepararsi a tale differenze per accettare con maggiore facilità quelle aspettative e quelle attese che potrebbero non esser state rispettate.
Come detto prima, l’immagine del bambino immaginario è intrisa delle nostre aspettative e dei nostri desideri, ma il bambino che incontreremo al momento del parto è una persona altra da noi, che avrà le proprie caratteristiche, i propri bisogni e anche i propri desideri.
Possiamo immaginare allora il bambino reale come una nuova tela bianca da riempire, ma che lui stesso riempirà con i suoi lineamenti, i suoi colori, le sue caratteristiche e le sue fantasie.
Quale avventura migliore se non quella di prepararsi all’incontro con il bambino reale con la curiosità di conoscerlo per quello che è?
La nascita del tuo bambino ti porterà alla scoperta di lui, ma anche di nuovi aspetti di te: lasciati guidare dalla curiosità per scoprire il tuo essere mamma, il suo essere bimbo e il vostro modo di stare in relazione.

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