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Beatrice e Francesca ci tengono a ricordarlo: i loro prodotti non si mangiano! Eppure verrebbe voglia di farlo… Le due sorelle bolognesi giocano con la fantasia e con il buon umore. Ed ecco che il gesto di lavarsi diventa un’esperienza sensoriale da… gustare, lasciandosi inebriare dalle essenze deliziosamente mescolate e dalle forme che richiamano la tradizione culinaria e i luoghi simbolo della loro città, Bologna. Il tutto nel massimo rispetto per l’ambiente e per la salute della pelle.

A proposito di resilienza

NB. L’intervista con Francesca e Beatrice, di HoppiBOlla, è in programma proprio al termine della giornata in cui arriva la notizia di un’ulteriore stretta sull’Emilia Romagna per contrastare la diffusione del Covid-19.

L’Emilia “rossa” non è una novità, ma a cambiare, questa volta, è la connotazione data al colore: non più politica, bensì sanitaria. Tutti fermi (o quasi), chiusi in casa, in attesa che anche questa ondata – a quanto pare, la terza – abbassi la cresta.
Ne parlo con Francesca, mi confida di essere di natura ansiosa. Evito di dirle che abito a pochi metri da un ospedale (della periferia di Modena) e che, proprio mentre parliamo, un’ambulanza ha acceso la sirena. Niente allarmismi, voglio essere ottimista.
Vuole esserlo anche Francesca, anzi insieme alla sorella Beatrice ha già dimostrato di esserlo giusto un anno fa, quando la pandemia aveva letteralmente stravolto i piani della loro start-up. “Eravamo nate nel settembre del 2019”, mi spiega Francesca. “Il nostro business plan era costruito sulla distribuzione dei nostri prodotti presso i negozi specializzati della nostra città. Invece tutto è cambiato. E noi ci siamo adeguate”.

Rifacendo il business plan, immagino.

“Esatto. Mentre nessuno aveva idea di cosa stesse realmente accadendo in Italia, noi abbiamo invertito la rotta: abbiamo lavorato alla realizzazione del nostro shop on-line, abbiamo proposto i prodotti già pronti e abbiamo atteso il momento giusto per lanciare quelli in arrivo.
Il Black Friday e il Natale ci hanno regalato un autentico boom di vendite!
Siamo riuscite a sollevarci dalle sabbie mobili in cui eravamo cadute: d’altra parte è tipico delle start-up riadattarsi alle contingenze. Non a caso, il nostro obiettivo di partenza è differenziarci sul mercato, inventando qualcosa di nuovo”.

A proposito di innovazione

Nella cosmesi solida la fanno da padroni alcuni brand illustri. Come vi siete ritagliate il vostro spazio nel mercato?

“Mentre in giro si trovavano solo prodotti di grandi marchi stranieri, noi abbiamo deciso di invertire la tendenza, creando un prodotto che si richiamasse al nostro territorio, in particolare alla cucina, tanto rinomata nel mondo.
Lavarsi con un tortellino oggi è possibile! Tra l’altro il tortellino è in cima a un cupcake, che però non è da mangiare, ma da usare sotto la doccia! Il gesto quotidiano di lavarsi diventa qualcosa di inusuale, un’esperienza in cui si incontrano qualità delle materie prime, design, fantasia e persino… il cibo”.
Racconta Beatrice: “Il nostro progetto è in continuo dialogo con due elementi che ci piacciono un sacco: la fantasia e la creatività, che ci consentono di riprodurre tramite essenze straordinarie e forme concrete le immagini del quotidiano. Sono la fantasia e la creatività, unite al coraggio, le armi che ci hanno fatto pensare che ciò che avevamo in mente potesse trasformarsi in una realtà aziendale”.

Fantasia e creatività sono le parole chiave anche di Ma’PerTe! A proposito, com’è iniziata la vostra attività?

“È nata in famiglia”.
Francesca mi racconta che ha sempre avuto la passione per i saponi solidi. A casa della mamma, invece che preparare torte, lei mescolava ingredienti per farne cosmetici, seguendo i tutorial e tentando formulazioni originali, a volte azzardate.
“Quattro anni fa, mia sorella Beatrice ha iniziato a intravedere nella mia passione un potenziale lavoro, qualcosa che non fosse solo un hobby. Così ci siamo messe in società e abbiamo iniziato, questa volta in due, a fare esperimenti nella cucina di casa.
Ma non ci siamo fermate lì. Siccome facevamo sul serio, abbiamo curato con particolare attenzione la costruzione della nostra azienda. Questo è stato il passaggio decisivo: non volendo lasciare nulla al caso, abbiamo frequentato un corso per aspiranti imprenditori, durante il quale abbiamo conosciuto un consulente d’impresa, che da allora ci ha accompagnate nella crescita della nostra azienda. Il secondo passo è stata la vittoria al bando regionale per le start-up, che ci ha consentito di rientrare nella metà delle spese sostenute per l’avviamento dell’impresa stessa.
Fare di una passione il proprio lavoro è un privilegio incredibile: ci abbiamo creduto, non abbiamo mollato nel momento più difficile ed eccoci qui. Ora non sono tutte rose e fiori, però riusciamo a superare gli ostacoli, perché abbiamo più fiducia in noi stesse”.

Ostacoli di quale tipo?

“Be’ a volte la fantasia si scontra con la dura realtà… Come quando, ispirate da un’idea o da un concetto, pensiamo che si potrebbe realizzare un particolare prodotto, ma poi ci rendiamo conto che la sua confezione è più complicata del previsto, se non impossibile. Allora scendiamo a compromessi, accettando piccole modifiche (che concordiamo con il laboratorio).
In cosmesi non tutto è realizzabile e poi ci sono tantissime normative da rispettare in materia di certificazione e registrazione. È importante che l’Europa sia tanto esigente, significa che sul mercato ci sono solo prodotti di qualità elevata e sicuri per chi li usa. Però è davvero complicato assolvere a certi requisiti”.

La sfida è aperta!

“In verità, qualche limite alla fantasia c’è, ma noi cerchiamo di superare gli ostacoli. Non sono solo la fantasia e la creatività a guidarci, ma anche l’ironia, che è il nostro strumento preferito per interpretare la realtà e renderla più leggera.
Abbiamo reinterpretato con ironia la cucina bolognese: siamo partite con la creazione di stampi fatti nel freezer con i tortellini ed ecco il nostro balsamo corpo scrub Tortellino.
E poi abbiamo giocato con un altro simbolo della nostra città, la terza T che mancava all’appello: dopo il Tortellino e le Torri, ecco le T.Tine, omaggio alle donne!”.

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Ma’PerTe fa il tifo per HoppiBOlla

Eh sì, perché queste due ragazze hanno la solarità e la voglia di vivere tipiche della loro terra emiliana, che è anche la nostra. Forse per questo ci sentiamo così affini. Sono ragazze in gamba, che hanno imparato in fretta a fare impresa, lasciando la strada che sembrava già tracciata e impegnandosi in un’autentica scommessa.
Francesca, nata nel ’91, studi classici al liceo e all’università, ha fatto della sua passione un lavoro. Beatrice, nata nell’85, si è laureata in Scienze Politiche, specializzandosi nel Marketing, con una tesi fatta nella Silicon Valley. Dopo alcuni anni come recruiter in un mercato molto ingessato, ha deciso di creare qualcosa di suo, gestendo dall’inizio alla fine il processo produttivo.
Per questi e per tanti altri motivi, noi di Ma’PerTe facciamo il tifo per Beatrice, per Francesca e per i fantastici cosmetici solidi di HoppiBOlla!

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