di Santina Ginga, musicoterapeuta

La donna in gravidanza diventa un contenitore di vita e sviluppa una mappa affettiva molto intima fatta di emozioni, fantasie, sogni, eccetera, nella quale riscopre una parte regressiva infantile di sé, che la prepara alla maternità e la predispone empaticamente all’ascolto del feto del suo bambino. In questa fase si esaltano gli stati emotivi.

musica in gravidanza

Ma come definire le emozioni?

Il concetto di emozione passa principalmente attraverso un canale non verbale e ha un valore universale nell’essere umano, con se stesso, con gli altri e con la natura.
Durante la gravidanza, nella donna vi è un incremento delle facoltà percettive che aprono la strada a nuovi stimoli. Riconoscere e percorrere questi canali ci porta all’accettazione di un dono enorme. Questa esperienza, che va al di là della nostra sensazione fisica, può essere accompagnata e sostenuta dalla musicoterapia.

Cos’è e perché è importante la musicoterapia in gravidanza?

È una tecnica delle psicoterapie non verbali, che permette, attraverso una serie di stimoli come il suono, la musica, il ritmo, le pause, il silenzio, il canto, il gesto, il segno grafico, il racconto, un processo di cambiamento e di cura.
Promuove il benessere, ripristina e consolida lo stato di salute fisico e mentale.
Aiuta la persona ad esprimere le proprie capacità creative e comunicative.
Qualcuno disse che “la musica attraversa stati d’animo che le parole non riescono a trovare” e aveva ragione. Ma per comprendere meglio, dobbiamo sapere che la musica produce stimoli uditivi articolati in maniera molto complessa.
Il cervello elabora il suono e la musica in modo gerarchico e distribuito, attiva quindi processi percettivi che avvengono simultaneamente in diverse aree cerebrali, anche molto lontane tra di loro. A differenza del linguaggio, sono molte le aree del cervello attivate da uno stimolo musicale.
Come in un’orchestra, il cervello stimolato dalla musica attiva tutte le sue funzioni principali; poiché la musica è una forma di comunicazione strutturata, gran parte della sua decodifica avviene nell’emisfero sinistro, mentre il destro ne coglie i processi emotivi.
La musica induce emozioni e attiva processi di gratificazione emozionale attraverso gli emisferi cerebrali, le regioni orbito-frontali, il mesencefalo e l’amigdala: è proprio questa piccola ghiandola a forma di mandorla, che converte gli stimoli in emozioni.
La prima percezione acustica nell’uomo è quella fetale, siamo fatti quindi anche di musica e ognuno di noi ha la propria.

L’identità sonora = ISO

Sapevate che ognuno di noi ha la propria identità acustica, una vera e propria carta d’identità del suono?
Il musicoterapeuta e psichiatra argentino Rolando Benenzon, considerato uno dei padri della musicoterapia moderna, ha definito così questa impronta sonora: “Insieme infinito di energie sonore, acustiche e di movimento, che appartengono a un individuo e che lo caratterizzano”. Abbiamo quindi a grandi linee tre diverse classificazioni:

  1. L’iso universale, che vale per tutti gli individui: il battito del cuore, il suono del respiro, la musica prodotta dalla natura con i suoi elementi (acqua, aria, fuoco, terra, la scala pentatonica, eccetera).
  2. L’iso gestaltico, proprio della vita intrauterina, composto dalle voci della mamma e del papà, del battito materno e del proprio, dei rumori dell’intestino, eccetera.
  3. L’iso culturale, che si compone degli elementi sonori che appartengono alla vita dopo la nascita e alle interferenze ambientali e culturali.

Ritorniamo però all’importanza della musicoterapia in gravidanza. È un percorso che si consiglia verso il 5° mese, quando avviene lo sviluppo dell’udito nel bambino. È un momento sereno e rassicurante per la mamma, che nella prima parte del lavoro si concentra sul suo passato, sulle sensazioni del proprio corpo e la percezione del sé.
La seconda fase è incentrata sul rapporto madre-padre-bambino.
Il feto è sensibile alla prosodia emotiva della madre, percepisce la musicalità delle parole: questa sintonizzazione stabilisce un canale comunicativo importante, che può essere sostenuto e alimentato dalla musicoterapia.

Musicoterapia in gravidanza, adesso più che mai

In questo periodo storico, nell’affrontare una gravidanza si ha il bisogno di essere aiutate a contenere gli stati d’ansia che possono far oscillare i delicati equilibri emotivi, inducendo verso stati depressivi. La musicoterapia scende in campo anche online per coadiuvare e incoraggiare la meraviglia dell’ingresso alla vita.
A te che stai per diventare mamma, un invito speciale ad ascoltare il suono della vita e dell’amore che porti dentro di te.

Tutto è suono, null’altro che suono. Sono suono gli astri, i loro pianeti e il loro contenuto, gli elementi appartengono al suono come pure ciò che formano, dai corpi più semplici a quelli più complessi: il mondo vegetale e il regno animale. L’essere umano è suono, anche se non lo sa o lo ha dimenticato”.
Alfred Tomatis

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