La parola d’ordine, in gravidanza e allattamento, è equilibrio, mentre nel post-partum bisogna recuperare le energie. Ne parliamo con Beatriz di “Terza Luna”, che su tè, spezie e tisane, alleate nei periodi più particolari della nostra vita, ne sa parecchio.

Due chiacchiere con Bea Arjona Reverte

Ho avuto il piacere di fare due chiacchiere sul consumo di tè in gravidanza con Beatriz, titolare di “Terza Luna”, azienda che propone tè, tisane e spezie in arrivo da ogni parte del mondo.
Visitando il loro sito, si ha la sensazione di scoprire un luogo incantato, fatto di foglioline e polveri dalle tinte decise, in arrivo dai più remoti angoli della Terra.
Viaggiare con la fantasia, soprattutto in questo periodo di limitazioni, aiuta molto: ciò che ho visto e letto sul sito di “Terza Luna” aiuta a farlo, avventurandosi in realtà da esplorare.
Durante la nostra chiacchierata, Bea, che ha origini spagnole ma vive a Bari da dieci anni, si trovava con il marito in Salento per qualche giorno di vacanza. L’avrei raggiunta in un battito di ciglia per un’intervista dal vivo, invece mi sono dovuta accontentare di vederla e ascoltarla tramite lo schermo di un computer, come purtroppo ci stiamo abituando a fare.

“Per fortuna, la maggior parte dei nostri clienti li vediamo dal vivo, quando entrano nel nostro negozio di Bari. È vero che abbiamo lo shop on-line, ma fermarsi in negozio, conoscersi e capirsi, ascoltare il nostro parere sulle questioni di cui ci parlano i nostri clienti… è un’altra cosa”.

Condivido in pieno il pensiero di Bea e non posso fare a meno di pensare che, presto, torneremo a frequentarci come un tempo, annullando le distanze.

“Pensa che io e mio marito, per conoscere da vicino i tè che proponiamo, siamo più volte stati in Asia, in particolare nello Sri Lanka e in Nepal, dove ci siamo dedicati al volontariato presso le comunità locali, che abbiamo aiutato nella raccolta del tè. Siamo stati anche in India e Taiwan, mete di viaggi avventurosi e anche molto stancanti.
Nel tempo siamo passati dai piccoli produttori a quelli più grandi, dai quali abbiamo iniziato a importare i prodotti che proponiamo alla nostra clientela. Quest’ultima è oggi parecchio numerosa: non solo teofili, ma anche semplici curiosi, che si sono avvicinati al nostro mondo spinti dal desiderio di sperimentare e dalla voglia di benessere. Queste persone, che all’inizio non sapevano nemmeno come si preparasse un tè, oggi non ne farebbero più a meno.
Si prendono cura di sé, dedicano tempo alla loro spiritualità, magari meditano accompagnati da una tazza che emana profumi indescrivibili, ma anche cultura e tradizioni”.

tè in gravidanza

Il tè in gravidanza: falsi miti da sfatare

Spiego a Bea: “Sono un’amante di tè e tisane, la mia giornata non potrebbe iniziare né finire senza una tazza fumante in inverno, fredda e dissetante in estate. Durante le mie gravidanze, non mi sono posta grossi limiti quanto al consumo di tè, tisane e infusi: ho fatto male?”.

Dico sempre che, in gravidanza e in allattamento, è bene trovare un equilibrio, così come nei momenti particolari della propria esistenza.
Il principio è che il tè, contenendo teina, sia da evitare perché è un eccitante. In pratica, il tè eleva i livelli di stress.
In realtà, una donna incinta tende a essere più stressata dalle privazioni, a volte imposte da false credenze o eccessive prudenze, che da reali motivazioni.
Io mi regolo in questo modo: quando una donna mi dice di essere incinta, la invito a preferire al tè (o al caffè) le tisane. Ma se quella donna dice di non poter fare a meno del tè o di un caffè per carburare al mattino, penso sia meglio non imporle la rinuncia. In questo caso, lo stress conseguente al divieto sarebbe più alto di quello provocato da una tazza di tè!
Il problema è che, quando una donna aspetta un bambino, si tende a prestare poca attenzione agli aspetti psicologici, per concentrarsi quasi esclusivamente sui benefici per il nascituro. Sfatiamo una falsa credenza: il tè non ha effetti negativi sulla gravidanza e la donna incinta non è una persona malata che deve seguire uno stile di vita particolare. Tutt’altro. Se stiamo parlando di una gravidanza fisiologica, è inutile, persino controproducente, cambiare il proprio stile di vita per assecondare limiti inesistenti, che ormai è ora di superare. Dovremmo invece imparare ad ascoltarci, capire di cosa ha bisogno il nostro corpo, escludendo il sovraccarico di informazioni e di false credenze.
Un periodo in particolare nel quale la donna dovrebbe imparare a mettersi in ascolto di se stessa è quello del post-partum. Ci sono culture che impongono l’assoluto riposo alla puerpera per un tempo anche prolungato (ben quaranta giorni!), in modo che possa recuperare le energie spese durante il parto, stando a contatto quasi esclusivo con il suo bambino.
In questa fase, il corpo è stressato, la mente spesso stanca, il sistema immunitario più debole. Serve una dieta adeguata, finalizzata al recupero energetico: sono perfetti i cibi cotti, ben conditi, ma anche brodi, cereali, legumi, che consentano di sopperire alla carenza di ferro e in più apportino zinco, vitamina B12 e vitamina D, fondamentale per il sistema immunitario”.

Dietro il tè ci sono cultura e tradizioni (e qualche falsa credenza)

La chiacchierata con Bea mi è piaciuta un sacco, non solo per via del suo accento spagnolo misto a una lieve cadenza barese, ma anche per la saggezza che ho trovato nelle sue parole. Ogni donna vorrebbe sentirsi dire che le sue scelte, soprattutto in gravidanza, non sono capricci a cui si possa facilmente rinunciare, ma bisogni che, non nuocendo né a lei né al suo bambino, sono da mantenere. Le privazioni, soprattutto se causate da informazioni sbagliate, tendono a causare danni psicologici, quindi fisici. È molto meglio informarsi e puntare sul giusto equilibrio: se il tè non fa male, non ha senso privarsene in gravidanza e allattamento. Anzi, può essere un ottimo alleato, insieme alle tisane, per fare il pieno di serenità e pensieri tranquillizzanti.
E dopo l’arrivo del piccolo, è necessario puntare dritte al recupero delle energie perse. Ecco una ricetta indicata per il post-partum e firmata dalla nostra Bea:

  • Mandorle tritate (ricche di calcio, grassi e proteine)
  • Fieno greco (ricco di minerali, soprattutto ferro)
  • Miele

Mescola questi ingredienti per farne una cremina da gustare a stomaco vuoto per sessanta giorni dopo la nascita del tuo bambino.
NB. In India è molto apprezzata nel latte caldo.

Share This