Corso di acquaticità neonatale 3-8 mesi

A cura di Benedetta Pifferi, insegnante di acquaticità neonatale

 

Settembre è il mese ideale per iniziare nuove avventure. In questi articolo desideriamo parlarti del corso di acquaticità neonatale 3-8 mesi. Dopo mesi di stop causa Covid, anche le piscine stanno riattivando tutti i loro corsi in sicurezza.

Un corso di acquaticità neonatale 3-8 mesi? Ottima idea!

L’acqua è sicuramente un elemento che piace a molti, grandi e piccini. Questo grazie ai diversi benefici che può apportare, dal benessere fisico alla risoluzione di problemi muscolari, ma anche grazie al divertimento e all’alleviamento dello stress che solo una giornata in piscina ci possono dare. Ti starai quindi chiedendo se anche tu puoi avere l’opportunità di concederti questi istanti relax, magari uniti ad un più dolce momento di coccole con il tuo bimbo. La risposta è: assolutamente sì!

In questo articolo andrò quindi a introdurre quello che è un mondo, forse in parte sconosciuto, fatto di acqua, ma non solo, fatto di tanto divertimento, coccole e momenti magici che tu potrai condividere con il tuo bimbo: il mondo di cui sto parlando è quello dell’acquaticità neonatale.

L’acquaticità neonatale può essere definita come un percorso psicomotorio, che può essere intrapreso dai tre ai trentasei mesi d’età e che ha come obiettivo quello di portare il bambino ad essere il più autonomo possibile all’interno dell’elemento acqua.

Questo percorso, che avrete la possibilità di compiere insieme, prevede una progressione di tecniche e attrezzi, che variano e aumentano di difficoltà a seconda delle diverse fasce d’età.

L’attività ha inizio, per i più piccoli, con il semplice contatto mamma-bimbo, tramite diverse prese (supine, prone ed autonome), e vede come punto d’arrivo, per i più grandi, l’utilizzo di un supporto minimo e, in alcuni casi, la capacità del bambino di riuscire a nuotare per brevi tratti senza la necessità di alcun sostegno.

Non solo tecnica, ma anche sviluppo mentale

L’attività di acquaticità neonatale non ha un obiettivo unicamente fisico e tecnico, ovvero quello di portare alla quasi totale autonomia del bambino nell’elemento acqua, ma è anche funzionale allo sviluppo delle sue potenzialità cognitive.

Questo grazie ai vari giochi che farete insieme e che potranno poi essere riproposti in un secondo momento, anche fuori dall’ambiente piscina.

Senza alcun dubbio, ciò che sta alla base di tutto è il rapporto che c’è tra te e il tuo bimbo. Infatti, il corso di acquaticità, oltre che ad essere propedeutico all’apprendimento del nuoto per il bambino, è anche un’occasione per rafforzare la relazione che c’è tra voi, è un momento insieme di relax, coccole, divertimento e apprendimento sia per te che per lui.

E, mamma, ricorda sempre, che se un giorno non dovessi riuscire ad accompagnare il tuo piccolo per un qualsiasi motivo, puoi sempre passare il testimone al papà!

 

Il mio consiglio per te: iniziare dai tre mesi

Il consiglio che vorrei darti è quello di seguire l’intero percorso fin da subito, già a partire dai tre mesi d’età. Forse penserai che è troppo presto per fare entrare in acqua il tuo piccolo, ma in realtà, dopo i nove mesi passati nel tuo pancione, la piscina non è un ambiente completamente sconosciuto per il neonato.

Inoltre è proprio in questi primi mesi d’età, indicativamente dai tre agli otto, che i bambini hanno più confidenza con l’acqua ed è quindi il momento migliore per iniziare ad instaurare quel rapporto di fiducia con l’elemento stesso che caratterizzerà poi tutta l’attività futura di nuoto del bimbo.

Quindi, mamma, cosa aspetti? Costumino, cuffia e via in piscina!

Ecco una possibile sequenza di esercizi per i più piccoli 

  • Presa prona: il genitore tiene entrambe le mani sotto il petto del bimbo, mentre quest’ultimo è rivolto verso di lui.
  • Presa supina: il bimbo è appoggiato con la testa sulla spalla del genitore, che gli tiene una mano sotto al sederino.
  • Gioco del vento: poiché serve a stimolare il riflesso dell’apnea, si fa durante le prime lezioni, prima di inserire l’immersione vera e propria. Il genitore mette le mani sotto le ascelle del bimbo, tenendolo rivolto verso di sé. Poi solleva il bimbo, mentre conta a voce abbastanza alta 1, 2 e 3. Quindi soffia sul suo naso, portandolo a sé. I sorrisi sono sempre raccomandati, sarà bellissimo riceverne in cambio dal proprio bambino.
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