della dott.ssa Caterina Stefanelli, ostetrica

Esiste una correlazione diretta fra i disturbi del sonno nei bambini e l’alimentazione: alcuni alimenti possono favorire o rendere più difficile il sonno infantile, non tanto per questioni digestive, ma per la loro influenza sul sistema nervoso.

Gli alimenti nemici del sonno

Ecco una lista di alimenti che possono causare disturbi del sonno nei bambini:

  1. Cibi contenenti zucchero bianco raffinato, coloranti o additivi artificiali. Questi alimenti influiscono sull’attenzione, sull’umore e sul sonno dei bambini. Rischiano di generare un abbassamento dei suoi livelli di glicemia, che può provocare più risvegli notturni.
  2. Cibi che contengono glutammato monosodico o aspartame. Il primo è un additivo per insaporire gli alimenti industriali, il secondo è un dolcificante usato al posto dello zucchero. Entrambi hanno una capacità di iperstimolare le cellule nervose e possono anche distruggerle. Attenzione ai salumi (prosciutto cotto), bibite zuccherate, cibi pronti, merendine e patatine.
  3. Cibi che contengono mercurio, un metallo pesante che può influire sul sistema nervoso, presente nel pesce allevato e di grosse dimensioni (tonno, salmone e pesce spada).

Gli alimenti amici del sonno

I cibi che favoriscono il sonno sono quelli che contengo triptofano, aminoacido precursore della serotonina.
Questo aminoacido si trova in grandi quantità nel cioccolato fondente, nell’avena, nelle banane, nei datteri, nelle arachidi, nei latticini, nei semi oleosi e nella frutta secca.

disturbi del sonno nei bambini

Facciamo il punto sui disturbi del sonno nei bambini

Alla luce di quanto detto, anche nei due articoli precedenti sulla fisiologia del sonno e sul dormire insieme, possiamo comprendere quanto sia importante lasciar dormire il neonato per tutto il tempo che gli è necessario, cosicché impari a gestire autonomamente i propri ritmi.
In alcune circostanze, il piccolo può (o meglio deve) essere svegliato, ad esempio se passano molte ore tra una poppata e l’altra, ma in ogni caso è importante che ciò avvenga possibilmente nelle fasi di sonno leggero, per evitare di irritarlo e innervosirlo.
In generale, il sonno del bambino richiede tempo per autoregolarsi.

Vediamo cosa si può fare, da un punto di vista pratico, per rendere il momento della nanna più facile non solo per i piccoli ma anche per i genitori:

  • Accettare che nei primi mesi di vita possano svegliarvi. Come detto, non si tratta di un capriccio né di un vostro errore di gestione.
  • Creare un rituale serale che lo accompagni alla nanna: leggere una favola, cantare una ninna nanna, insomma una routine o un insieme di attività che si ripetono quotidianamente prima di andare a dormire e che hanno la funzione di prepararlo a ciò che accadrà a breve.
  • Non aspettare che sia esausto per metterlo a letto. Un bambino molto stanco è più irritabile e nervoso e quindi più difficile da far addormentare. È quindi preferibile evitare giochi troppo turbolenti o eccitanti nelle due ore che precedono il sonno.
  • Metterlo a nanna dove dovrà passare la notte. Spesso i bambini vengono fatti addormentare sul divano o nel lettone e poi spostati nel loro lettino e questo può confonderli: svegliandosi di notte in un luogo diverso da quello in cui si sono addormentati, potrebbero sentirsi spaventati e spaesati e tutto ciò renderà più difficile il riaddormentamento.
  • Osservarlo nella quotidianità e trascorrere del tempo con lui. A tal proposito, eventuali difficoltà e problemi del sonno ci daranno molte informazioni sul modo in cui vive. Consideriamo anche che più il bimbo passerà del tempo con mamma e papà durante il giorno, più sarà appagato sotto questo punto di vista e meno soffrirà il “distacco” dovuto alladdormentamento.
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